Tuttavia, molti errori comuni possono peggiorare la situazione, irritando la pelle e favorendo nuove infiammazioni. In questo approfondimento vedremo tre indicazioni essenziali — semplici ma spesso sottovalutate — per detergere correttamente la pelle acneica. Un rituale delicato e consapevole, capace di fare la differenza giorno dopo giorno, migliorando la salute della pelle e, con essa, anche la fiducia in sé.
1. Detergere il viso due volte al giorno: mattina e sera
La detersione quotidiana è il primo pilastro nella cura della pelle a tendenza acneica. È fondamentale rimuovere sebo in eccesso, cellule morte, inquinanti ambientali, batteri (soprattutto Cutibacterium acnes, ex Propionibacterium acnes) e residui di trucco, tutti elementi che possono contribuire all’occlusione dei pori e all’insorgenza di lesioni acneiche.
Al mattino, la detersione eseguita con prodotti per la pulizia del viso appositi ha lo scopo di eliminare le secrezioni accumulate durante la notte e di preparare la pelle ai trattamenti successivi (topici o protettivi). Alla sera, invece, è indispensabile per rimuovere le impurità derivate dall’esposizione quotidiana, dallo smog e dai cosmetici.
È importante scegliere un detergente specificamente formulato per la pelle acneica: preferibilmente privo di tensioattivi anionici aggressivi (come il sodio laurilsolfato), alcol, profumi o conservanti potenzialmente irritanti. I prodotti ideali hanno un pH compreso tra 4,5 e 5,5, simile a quello fisiologico della cute, e contengono principi attivi ad azione cheratolitica, sebonormalizzante o antibatterica, come:
- Acido salicilico: favorisce il turnover cellulare e la disostruzione dei pori;
- Niacinamide: possiede proprietà antinfiammatorie e riequilibranti;
- Zinco PCA: utile per ridurre la produzione di sebo;
- Tea tree oil: antimicrobico naturale con buona tollerabilità.
È sconsigliato aumentare la frequenza della detersione oltre le due volte quotidiane, poiché una pulizia eccessiva può danneggiare il film idrolipidico, aumentando la reattività cutanea e stimolando una sovrapproduzione compensatoria di sebo.
2. Non utilizzare l’acqua calda
Uno degli errori più frequenti nella detersione della pelle acneica è l’impiego di acqua troppo calda, nella convinzione errata che essa possa “aprire” i pori e facilitare l’eliminazione delle impurità. In realtà, l’acqua calda può causare la vasodilatazione dei capillari, alterare la barriera cutanea e provocare disidratazione, rendendo la pelle più sensibile e incline all’infiammazione.
In presenza di acne, è fondamentale proteggere l’integrità dello strato corneo, evitando ogni forma di stress termico. L’utilizzo quotidiano di acqua calda può peggiorare le manifestazioni cliniche, determinando eritema, prurito e un aggravamento del quadro infiammatorio.
La temperatura ottimale per la detersione è tiepida, ovvero intorno ai 30-32 °C: questa condizione permette di rimuovere efficacemente le impurità senza compromettere la funzionalità della barriera cutanea. Dopo il risciacquo, è consigliabile evitare getti d’acqua diretti e utilizzare un asciugamano in microfibra o cotone morbido, destinato esclusivamente al viso e cambiato frequentemente, per minimizzare il rischio di contaminazioni batteriche.
3. Non strofinare la pelle
La frizione meccanica è un’aggressione fisica che la pelle acneica non è in grado di tollerare. Strofinare il viso durante la detersione o l’asciugatura, nella speranza di “pulire più a fondo”, comporta rischi significativi: microlesioni epidermiche, rottura di comedoni infiammati, diffusione di batteri e aumento del rischio di formazione di cicatrici o iperpigmentazioni post-infiammatorie.
La detersione deve avvenire con estrema delicatezza, utilizzando esclusivamente la punta delle dita. Il detergente va applicato con movimenti circolari, leggeri e uniformi su tutto il viso, evitando pressioni eccessive. Il massaggio può durare tra i 30 e i 60 secondi, tempo sufficiente per permettere al prodotto di agire sulle impurità.
Anche l’asciugatura richiede attenzione: mai sfregare, ma tamponare con un asciugamano pulito, esercitando una leggera pressione. È opportuno evitare l’uso di spugne abrasive, dischetti esfolianti o dispositivi rotanti non specificamente progettati per pelli sensibili o infiammate.
Infine, è bene ricordare che detergere non significa esfoliare. Le esfoliazioni chimiche, se prescritte da un dermatologo, devono essere effettuate in giorni separati dalla detersione abituale e con prodotti appositi, in modo da non sovraccaricare la cute.
Prendersi cura della pelle acneica inizia da piccoli gesti quotidiani, spesso sottovalutati ma essenziali per favorire la remissione clinica e prevenire le recidive. Una detersione corretta, eseguita due volte al giorno, con acqua tiepida e movimenti delicati, rappresenta la base per qualsiasi trattamento dermatologico. L’obiettivo non è rimuovere lo strato superficiale della pelle, ma proteggerlo e riequilibrarlo, rispettandone la fisiologia e intervenendo in modo mirato sui fattori che favoriscono l’acne.
Il consiglio clinico resta sempre quello di associare alla routine cosmetica una valutazione specialistica dermatologica, soprattutto nei casi di acne moderata o severa, per impostare una terapia mirata, eventualmente farmacologica, e monitorare l’evoluzione della patologia nel tempo. La pelle è un organo complesso e sensibile: curarla con competenza e costanza è il primo passo verso il miglioramento visibile e duraturo.
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