Le vene varicose non sono solo un inestetismo, ma un vero e proprio segnale di sofferenza del sistema venoso. Colpiscono milioni di persone, in prevalenza donne, e si manifestano con dilatazioni permanenti delle vene superficiali, soprattutto degli arti inferiori. Dietro a quell'aspetto tortuoso e sporgente si cela un disturbo cronico della circolazione che, se trascurato, può evolvere in complicanze più serie come flebiti, ulcere cutanee o trombosi.
Molti tendono a ignorare i sintomi iniziali, come gambe pesanti o gonfie alla sera, attribuendoli alla stanchezza o alla postura lavorativa. In realtà, riconoscere precocemente i segni della malattia venosa cronica permette di intervenire con trattamenti mirati e misure preventive efficaci. Fortunatamente, oggi esistono diverse opzioni terapeutiche, dalle calze elastiche ai trattamenti chirurgici mini-invasivi, che possono migliorare la circolazione e prevenire l’aggravamento della patologia.
Sintomi
I sintomi delle vene varicose variano in base allo stadio della patologia e alla predisposizione individuale. Nelle fasi iniziali, i segnali possono essere lievi e fluttuanti, ma con il tempo tendono a peggiorare se non si interviene adeguatamente.
I sintomi più frequenti incl
udono:
- sensazione di pesantezza alle gambe, soprattutto a fine giornata o dopo lunghe ore in piedi.
- gonfiore alle caviglie, che si attenua con il riposo o sollevando gli arti.
- dolore o bruciore lungo il decorso delle vene, spesso accentuato con il calore.
- prurito, legato alla stasi venosa e all’irritazione della cute sovrastante.
- crampi notturni, in particolare ai polpacci.
- vene visibilmente dilatate, bluastre o violacee, che si evidenziano sotto la pelle.
- discromie cutanee e dermatite da stasi, nei casi avanzati.
- ulcere venose, nelle fasi più gravi e trascurate della malattia.
Spesso i sintomi migliorano con il riposo e peggiorano dopo periodi prolungati in piedi o seduti. È importante saper distinguere le diverse tipologie di sintomi e la loro intensità per poter procedere con il trattamento più idoneo: si può passare dalle calze a compressione graduata a rimedi per le gambe pesanti più specifici. È importante distinguere tra sintomi soggettivi (dolore, pesantezza) e segni oggettivi (vene dilatate, gonfiore), poiché entrambi concorrono alla diagnosi.
Cause
Le vene varicose si sviluppano a causa di un malfunzionamento del sistema valvolare venoso. Le vene degli arti inferiori, infatti, sono dotate di piccole valvole a senso unico che facilitano il ritorno del sangue verso il cuore: quando queste valvole diventano incontinenti o danneggiate, il sangue tende a ristagnare nelle vene superficiali, aumentando la pressione intravascolare e provocando la dilatazione progressiva dei vasi.
Le cause principali possono essere suddivise in:
- fattori predisponenti: quali familiarità - una predisposizione genetica alla debolezza della parete venosa è molto frequente - e sesso femminile - gli ormoni estrogeni possono influenzare negativamente il tono venoso - nonché età - l’incidenza aumenta con l’età, a causa della progressiva perdita di elasticità vascolare;
- fattori aggravanti: quali ad esempio la gravidanza - l’aumento del volume sanguigno e la pressione uterina sulle vene pelviche ostacolano il ritorno venoso - uno stile di vita sedentario o lavoro prolungato in posizione eretta, sovrappeso e obesità, che aumentano la pressione sulle vene.
Non bisogna poi sottovalutare anche dei fattori scatenanti come l’abbigliamento troppo stretto, che comprime le zone inguinali o le gambe, oppure l’esposizione ad una fonte di calore eccessiva (saune, esposizione al sole, ambienti caldi), che favorisce la vasodilatazione.
Anche traumi, trombosi venose pregresse e alterazioni ormonali possono contribuire all’insorgenza del problema.
Rimedi
Il trattamento delle vene varicose varia in funzione della gravità della malattia e delle condizioni del paziente. L’obiettivo è migliorare il ritorno venoso, ridurre i sintomi e prevenire le complicanze. I rimedi possono essere suddivisi in misure conservative, trattamenti medici e interventi chirurgici.
Le misure conservative possono essere:
- calze elastiche a compressione graduata: rappresentano la base della terapia. Favoriscono il ritorno venoso, riducono l’edema e alleviano i sintomi. È importante usarle correttamente e su indicazione medica;
- attività fisica regolare: camminare ogni giorno, nuotare o fare ginnastica dolce migliora la pompa muscolare del polpaccio, essenziale per il ritorno venoso.;
- sollevare le gambe per alcuni minuti durante la giornata o la notte;
- evitare lunghi periodi in piedi o seduti senza muoversi;
- alimentazione equilibrata: favorire una dieta ricca di fibre e povera di sale aiuta a prevenire la stasi venosa e la ritenzione idrica;
- evitare il calore diretto sugli arti inferiori (come docce troppo calde o saune).
Laddove invece la situazione lo richieda è opportuno aggiungere dei trattamenti farmacologici e, in casi estremi e con supervisione di un medico trattamenti più invasivi.
Le vene varicose sono una condizione cronica ma gestibile, a patto che venga riconosciuta per tempo e affrontata con un approccio globale. Intervenire sui fattori di rischio, seguire corretti stili di vita e affidarsi a trattamenti mirati consente non solo di ridurre i sintomi, ma anche di prevenire complicanze a lungo termine. La consulenza con uno specialista è fondamentale per scegliere il percorso terapeutico più adeguato, personalizzato sulle esigenze del paziente e sullo stadio della malattia.
Ti è piaciuto l'articolo?